In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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I Magnifici Sette ...e l'Ottavo!

Or non è molto abbiamo celebrato l'ingresso ufficiale del settimo membro nei TaranProject, e già c'è da dire dell'ottavo!
No, non mettetevi in agitazione, nulla che vi sia sfuggito... Perché l'ottavo di cui parleremo non è un nuovo strumentista. E' un po' come il dodicesimo uomo in campo, di cui talvolta favoleggiano le cronache calcistiche: il Pubblico.
Tutti sappiamo del rapporto particolare che lega i TaranProject a chi li segue. Ma il privilegio di cui ho goduto nello scorso mese di aprile, di poter essere presente in rapida sequenza a quattro esibizioni in situazioni totalmente differenti, mi ha consentito di rendermi conto di quanto l'audience e il feeling con essa siano determinanti nel rivelare ogni volta una dimensione diversa delle canzoni e dei musicisti.

Dagl’innamoramenti subitanei, suscitati in molti occasionali visitatori del Vinitaly a Verona, li ho visti tornare all’amore consolidato e sempre più apertamente manifesto delle piazze della Locride. Un amore che Mimmo e i suoi musicisti visibilmente ricambiano, con straordinaria capacità di accogliere, mettere a fuoco, elaborare e trasfigurare in sintesi artistica le emozioni che scorrono forti e profonde tra il palco e il pubblico: sia lo stuolo degli adepti che li seguono ad ogni esibizione, così come chi, più semplicemente, trova in questa occasione di incontro e ballo in piazza l’opportunità di lasciar tacere per una sera l’imbonimento televisivo, e vivere assieme ai propri compaesani un’esperienza di comunicazione autentica.
A Bianco i fuochi d’artificio, che di questo paese sono il segno distintivo, hanno salutato l’ingresso in scena dei due maestri: Mimmo Cavallaro, che nelle risonanze ecumeniche della sua voce melodiosa catalizza le correnti emotive, per restituirle in magnificenza; e Cosimo Papandrea, sanguigno tribuno che tiene in pugno la folla, arringandola con la sua mimica irresistibile e con l’incanto sonoro dell’organetto e della lira calabrese. A Bruzzano, l'indomani, i sette, un po’ provati dalle fatiche, si sono offerti in totale scioltezza e ricettività al caldo abbraccio del pubblico, e ne hanno tratto la carica per una performance intensa e memorabile.
Di Chivasso, pochi giorni dopo, ho già detto; ma c'è stato un episodio, tra i tanti straordinari accaduti quella serata, su cui vorrei tornare.
Sta per iniziare il concerto: si spostano i tavoli, si fa spazio per il ballo; qualche animo si surriscalda, nasce quasi una scaramuccia con chi non vuol rinunciare al posto a sedere in prima fila; l'organizzatore dell'evento, a sua volta innervosito oltre misura, minaccia brutalmente di pagare i musicisti e rimandarli a casa se gli spettatori non si dislocheranno come lui ha stabilito. L'atmosfera è un po' tesa, quasi sgradevole.
E' proprio Mimmo, con la sua voce pacata e i suoi modi di naturale gentilezza, ad invitare tutti a disporsi serenamente all'ascolto, e con l'economia di parole che lo distingue, ma che non gli impedisce affatto di essere penetrante nel suo dire, esorta i presenti ad esser comprensivi.
Lo fa aggiungendo alla frase di rito un minuscolo pronome, che ne spalanca il significato:
“Cercate di comprenderVI” - dice - e cioè: non solo, banalmente, di capire; ma di includervi l'un l'altro, di porvi in reciproca attenzione, di raccogliervi attorno a quello che Francesco Franco, con formula mirabile, ha definito “l'albero della nostra condivisione”. L'effetto è immediatamente pacificante, e al resto pensano poi i suoni meravigliosi della lira, delle voci, del gruppo, per una serata che si concluderà in totale armonia, con tutti a ballare in una gigantesca rota.

Ai concerti dei TaranProject ho incontrato bellissime persone: a cominciare da chi è al loro fianco, come il tecnico Filippo Montalto, che non vuol mai apparire ma la cui presenza è fondamentale garanzia di riuscita, o l'instancabile Pino Carella, con le sue tante iniziative; e poi i quattro cavalieri del “Danza cu lu ventu...” fan club:
Vincenzo, che sta imparando la lira, Santo, che per tutti è ormai “lu monacu”, Francesco Franco, che al blog ha regalato riflessioni illuminanti, e Cosimo, più schivo ma non meno coinvolto; e ancora Giupi, ragazza di grande sensibilità e innumerevoli talenti, autentica forza della natura; e poi Barbara, la vulcanica giornalista, che ha dato il via al divertimento che impazza in questi giorni sulla bacheca del fan club. Qualcuno intona un paio di versi di una canzone, qualcun altro gli va dietro, si formano catene che si intrecciano come ghirlande, una variopinta polifonìa che ci tiene stretti gli uni agli altri nell'attesa di luglio.
Così, tedofori di una gioiosa staffetta, stiamo portando la fiaccola sempre accesa della nostra passione al di là di questo mese di pausa.
Poi riprenderemo a seguire i concerti. Tutte le sere, e ci saranno anche Giuseppina, la pasionaria della tarantella in arrivo da Saronno, e Rocco, il ballerino di Chivasso, e ci ritroveremo tutti.
Qualcuno – dal di fuori - tornerà a non capire, a domandarci perché andiamo ogni sera a sentire le stesse canzoni, e com'è che non ci stanchiamo mai...
E noi (vero, Giupi?) risponderemo così:
Quando si scopre un Universo dove si è felici, colmi di bellezza, non si vorrebbe mai starne lontani...

4 commenti:

  1. bel finale filippo..
    è cosi purtropp.. bisogna sempre stancarsi facendo sempre la stessa cosa.
    e nessuno mai pensa ke frs la si fa xk si è felici di farla, o comunque rende felici ...

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  2. Non voglio aggiungere altro alle parole dell'amico Fildiferro per goderci un po' le sue... Ma ringraziarlo di vero cuore, questo si!
    Non soltanto per quello che dice adesso , ma soprattutto perchè conosciamo tutti bene il valore del suo apporto e della sua costante presenza sul nostro gruppo...
    Come ben sintetizza il mio compare Santo, viviamo in tempi in cui delle cose e delle parole si tende a percepire solo l'accezione negativa della superficie, senza interessarsi alla sostanza... E così "stancarsi" e "fare sempre la stessa cosa" vengono lette solo in quel senso comune...
    Ma MAGARI nella vita "stancarsi" di una BELLEZZA e fare sempre "la stessa" MERAVIGLIOSA cosa
    !!!

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  3. Grazie Filippo,Grazie di Cuore! Sono Felicissimo della bella definizione ( "I quattro cavalieri" ) che dai a noi del gruppo Danza cu lu ventu.... A questo proposito voglio ringraziare anche loro : Il mio "Fratello" Vincenzo,il mio Grande Amico Santo e il mio Amico/cugino Francesco Franco . Grazie a tutti !!!

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  4. carissmi amici vi informo che il mitico Mimmo Cavallaro giorno 22 dicembre alle ore 20 terra un concerto a oppido mamertina in piazza umberto 1
    saluti per tutti carlo frisina consigliere delegato allo spettacolo al comune di oppido mamertina

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